Seal Livello 1

Soujiro13

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  1. soujiro13
     
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    Dolore dolore dolore. Era l'unica cosa che senitvo in quel momento, dolore mischiato a un senso di debolazze. Debolezza dovuta, non alla mia mente ma bensì alla febbre che sentivo. non mi ero mai sentito così vulnerabile in tutta la mia vita. Ero sdraiato a terra in preda alle più truci convulsioni. Mi piegavo su me stesso e gridavo. gridavo di dolore come non mai. Come un poverette a cui non è rimasto più nulla. La vita, a poco a poco, sentivo che si spegneva. Ma, ad un tratto qualcosa cambiò. davanti a me comparve una donna. Una ragazza bellissima. Era buio intorno a me. Molto probabilmente ero nel mio sogno. Mi muovevo nei modi più strani solo per cercare di allieviare quel dolore. Poi, ad un tratto, qualla figura si mosse. Arrivò a me e mi sfiorò la guancia. le convulsioni cessarono all'improvviso. Stavo bene. Ero guarito da quel dolore. Guardai la mia salvatrice che, con un filo di voce disse:
    Hai ottato bene. Ora riposati...mio amato.
    Mio amato? Rimasi sbalordito. Avevo per molti anni pensato a che forma potesse avere se fosse stata umana ma non avrei mai pensato di vederla. Di vedere la mia Shameada. Era venuta in mio soccorso per aiutarmi per rendermi più forte. Lei, molto più di me, voleva che la utilizzassi. Che la sollevvassi e che, con fierezza, la mostravo ai miei avversari. Un sorriso comparve sul mio volto. La serenità mi avvolse. Lei era li, davanti a me.
    Hai lottato così tanto per cercare di usarmi e adesso vuoi buttare via tutto solo per un po' di dolore? Hai per caso dimenticato la promessa che mi avevi fatto?
    La promessa? Già...quella di quando ero appena diventato jonin. "Staremo in sieme per sempre...mia adorata." Quella promessa era diventata così importante che ormai l'avevo persa di vista. Sorrsi. La mia spada voleva continuare ad essere mia. Voleva assolutamente che io portassi a termine la mia promessa. Avrei voluta farle delle domande ma, per quanto mi sforzassi non riuscivo a parlare. Ma era veramente importante? Assolutamente no. Sapevo cosa voleva. Dovevo alzarmi. Dovevo sorridere e continuare con il mio obbiettivo. Mi aiutai con le braccia, con la testa, con tutto quello che potevo usare per riuscire ad alzarmi e, infine, ci riuscì. Ero in piedi e, in un istante, Vidi quell'elegante figura svanire.
    Non dimenticare la promessa. Io sarò sempre li con te.
    Un secondo. Tutto divenne chiaro e poi mi risvegliai. L'intero luogo. Ero in una sala ospedaliera. Ma, qualcosa non quandrava. Intorno a me, il letto e il resto era distrutto. Sul mio corpo erano visibili i segni del sigillo maledetto. Mi voltai, come attirato da qualcosa e li, vicino a me, c'era la mia cara spada. Mi avvicinai la impugniai e, senza alcuna fatica, la sollevai. L'alzai al cielo e, con aria soddisfatta dissi:
    Buongiorno...
    La spada si mosse come per rispondermi...ma quasta muta risposta la conoscievo già era.."Bentornato"
     
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10 replies since 9/10/2010, 11:36   95 views
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